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lunedì 9 febbraio 2015

1961 COLTRANE AFRICA BRASS



Il passaggio nel 1961 alla casa discografica Impulse lo vede dare alla luce una delle sue più belle sessioni; "Africa Brass" venne registrato insieme al fortunatissimo quartetto con il quale nello stesso anno il musicista chiuse i rapporti con l'atlantic rilasciando al pubblico il bellissimo "Olè", Quindi Elvin Jones alla batteria, Reggie Workman al contrabbasso ed un monolitico McCoy Tyner al pianoforte; i brani sono arrangiati con l'ausilio di un orchestra alla quale furono chiamati a partecipare altre grandi personalità del periodo tra cui Freddie Hubbard alla tromba e Eric Dolphy al sax alto, flauto e clarinetto basso. L'aria che si respira è decisamente modale, il "serpeggiare" del fraseggio di Trane al sax soprano apre le danze di questa versione completa con la rivisitazione in chiave jazz del classico "Greensleeves"; Il vibrante giro di basso di Workman si incastra al pianoforte di Tyner e ai fiati creando l'appoggio fondamentale per un Coltrane che non si risparmia facendoci sentire veramente piccoli di fronte alla consapevolezze di cosa riesca a fare un uomo solo con in mano il proprio strumento. Altro classico interpretato dal quartetto "Song of the Underground Railroad"; la pacatezza di "Greensleeves" viene abbandonata per un tempo decisamente più veloce e spumeggiante, il tema principale viene ripetuto per lasciare poi spazio alle lunghe improvvisazioni di Coltrane al Tenore ed al maestoso intervento di Tyner al pianoforte che stimola i condotti uditivi e la fantasia dell'ascoltatore come pochi pianisti sono in grado di fare.
Come dicevamo qualche riga sopra John Coltrane è un musicista che non ha mai disdegnato le sperimentazioni andando in cerca spesso e volentieri della novità e di sonorità ricercate e poco tradizionali, questo per il desiderio di esprimersi liberamente  e non per il tentativo di risultare originale allo scopo di accaparrarsi la stima del pubblico, tanto è vero che questa sua inclinazione gli fece perdere con il passare degli anni il consenso di parte dei suoi stimatori e dei musicisti con i quali collaborava, Tyner compreso.

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