Sono due momenti diversi per i due musicisti; nel 1955 abbiamo il quintetto di Miles Davis, tre anni dopo siamo ad un band di sei componenti. I brani del 1958 sono registrati a Newport, Rhode Island con Adderley al sassofono alto, Bill Evans al piano, Chambers al basso e Jimmy Cobb alla batteria.
VISUALIZZAZIONI
domenica 17 maggio 2015
Miles & Coltrane - live 1955 - 1958
Il disco che viene presentato è una raccolta di brani dal vivo registrato dai due artisti diversi concerti in un intervallo di quasi tre anni; dal 27 ottobre 1955 al 4 luglio del 1958. Il disco viene pubblicato dalla Columbia nel 1958 e presenta questi brani :
"Ah-Leu-Cha" (Parker) – 5:49
"Straight, No Chaser" (Monk) – 8:48
"Fran-Dance" (Davis) – 7:12
"Two Bass Hit" (Gillespie, Lewis) – 4:09
"Bye Bye Blackbird" (Dixon, Henderson) – 9:16
"Little Melone" (McLean) – 7:20
"Budo" (Davis, Powell) – 4:16
Sono due momenti diversi per i due musicisti; nel 1955 abbiamo il quintetto di Miles Davis, tre anni dopo siamo ad un band di sei componenti. I brani del 1958 sono registrati a Newport, Rhode Island con Adderley al sassofono alto, Bill Evans al piano, Chambers al basso e Jimmy Cobb alla batteria.
Sono due momenti diversi per i due musicisti; nel 1955 abbiamo il quintetto di Miles Davis, tre anni dopo siamo ad un band di sei componenti. I brani del 1958 sono registrati a Newport, Rhode Island con Adderley al sassofono alto, Bill Evans al piano, Chambers al basso e Jimmy Cobb alla batteria.
sabato 2 maggio 2015
John Coltrane - Cannonball Adderley "Quintet in Chicago"
Questo disco ha la grande caratteristica di essere l'ultimo lavoro di Coltrane alla vigilia della sua collaborazione con Kind Of Blue di Miles Davis. Cosi come nel successivo lavoro i due sassofonisi si incontrano in questo album che sottolinea le somiglianze così come i contrasti tra Coltrane e Adderley, in particolare l'influenza Coltrane aveva a giocare di Adderley. Questo lp è un ottimo lavoro di sintonia per un prodotto di grande qualità e di facile ascolto. I due protagonisti danno il meglio di loro lasciando su ogni brano la loro firma attraverso due diverse tecniche di suonare il sassofono; classica e tecnicamente perfetta ricca di swing per Adderley, graffiante e personale per Coltrane.
Ascoltiamo due brani cardini di questo lp :" Limehouse blues" e "The Sleeper"
sabato 11 aprile 2015
Duke Ellington & John Coltrane (1962)
Il settembre 1962 è stato per Duke Elligton un periodo di intensa attività, nonostante la non più giovane età - aveva 63 anni - nel quale si è cimentato soprattutto come pianista al di fuori dell'orchestra. Nel giro di un paio di settimane realizzò infatti due dischi molto importanti per chi voglia conoscerlo in tale veste. Del primo Money Jungle, con Charlie Mingus e Max Roach, e il secondo Duke Ellington & John Coltrane, registrato il 26 settembre 1962 per la Impulse! Records.
John Coltrane all'epoca aveva 36 anni ed aveva raggiunto una grande notorietà grazie alla sua militanza con Miles Davis, prima e con un proprio quartetto, comprendente al piano il giovane talento emergente McCoy Tyner, poi. La sua musica all'epoca rientrava ancora nel canoni della "normalità", la svolta verso il free avverrà nel 1964 con la realizzazione di A Love Supreme.
Il Duca lo volle al suo fianco per questo nuovo cimento con un musicista molto più giovane e con un background musicale diverso, ma con il quale trovava nel blues un terreno comune.
Per la seduta di registrazione i due portarono con sé i rispettivi bassisti e batteristi: gli ellingtoniani Aaron Bell e Sam Woodyard e Jimmy Garrison ed Elvis Jones, membri del quartetto di Coltrane, i quali si alternarono e si mescolarono nelle sette tracce contenute nell'album. Ascoltiamo tre brani : In A Sentimental Mood, Big Nick, My Little Brown Book
domenica 22 marzo 2015
JOHN COLTRANE - "My Favorite Things"
Il celebre valzer di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II, fornisce il titolo all'album "My Favorite Things" (edito nel marzo 1961): era stato composto anche per il teatro (tra gli altri, un musical di Broadway del 1959 con Mary Martin) o venne impiegato in un film "The Sound of Music" del 1965 (dove canta Julie Andrews). Coltrane ne trasfigurò l'impianto melodico, arricchendolo con ogni sorta di variazioni, portandolo ad un livello eccelso per qualità timbriche; non meno importante fu l'apporto di Tyner o la poliritmia di Elvin Jones.
Il successo che ne derivò fu tale che fino al termine della sua carriera Coltrane ne realizzò una miriade di versioni, sia in club che in concerti live. In Italia, non possiamo non citare che la sigla di una seguita trasmissione di Radio3, "Fahreneit", è una versione sempre diversa proprio del celebre brano. Summertime, tratto dal capolavoro gershwiniano "Porgy And Bess" venne capovolta nell'esecuzione rispetto a precedenti versioni (tra le altre, quelle di Davis con Gil Evans), mettendone in luce la valenza autenticamente danzante.
domenica 8 marzo 2015
COLTRANE - BALLADS
L'album in questione vede all'opera, oltre a Coltrane (ovviamente al sax tenore), anche McCoy Tyner al piano, Jimmy Garrison al basso ed Elvin Jones alla batteria, una formazione che si presenta ben coesa e pronta a seguire il buon John nel suo dolce e delicato racconto. Già una storia... proprio a questo penso quando ascolto questo disco, una narrazione continua che si sviluppa su vari strati, livelli, piani e chi più ne ha più ne metta, la quale rimanda alla mente ricordi lontani, luoghi belli che si son visitati, sguardi che nella mente potevano diventare stupende storie d'amore ma che alla fine sono durati solo il tempo di un battito di ciglia e tutto ciò scorre nella mente come uno stupendo film a tinte bianche e nere, accompagnato da una colonna sonora d'eccezione, fatta di melodie penetranti ma garbate, malinconiche ma non tristi (con il Coltrane di quest'album si sorride dei tempi andati non si piange per la loro fine) che rilassano, fanno riflettere e riconciliano con il resto del mondo.
La musica che qui viene espressa è secondo me di un'eleganza eccezionale ed avvolge in un abbraccio dal quale è veramente difficile sottrarsi, quindi tra le tracce che voglio citare propongo "Say It (Over And Over Again)" e "Nancy (With The Laughing Face)", ma non perché le altre sono inferiori, bensì solo per indicare l'inizio e purtroppo la fine di quella splendida narrazione di cui vi parlavo sopra, che risulta sempre più preziosa perché diversa per ognuno che ascolta, respira e vive un capolavoro musicale come questo.
1. Say It (Over and Over Again)
2. You Don't Know What Love Is
3. Too Young to Go Steady
4. All or Nothing at All
5. I Wish I Knew
6. What's New?
7. It's Easy to Remember
8. Nancy (With the Laughing Face)
1. They Say It's Wonderful
2. All Or Nothing At All
3..7 Greensleeves
8..14 It's Easy To Remember
martedì 24 febbraio 2015
"The Avant-Garde"
L'esperienza con Davis si stava chiudendo: John avrebbe suonato solo ancora una volta nel gruppo di Miles, il 21 marzo 1961, in occasione dell'incisione dell'album Columbia "Someday My Prince Will Come". Al ritorno negli USA, Coltrane affrontò ancora una volta il dilemma della formazione: non riusciva ad ingaggiare McCoy Tyner, che sentiva pronto per il ruolo cardine nella sezione ritmica. Ripiegò su una soluzione diversa quanto improvvisata, guardando a Don Cherry, il trombettista che poteva affiancarlo degnamente per la prima incursione nel territorio dell'avanguardia colemaniana. In due sedute, il 28 giugno e 8 luglio, Coltrane registra un album in "The Avant-Garde" (edito nell'aprile '66, a nome "John Coltrane & Don Cherry") dove suona il soprano, in quartetto senza piano, con Charlie Haden al basso e Ed Blackwell ai drums, che avevano già condiviso con Ornette Coleman i sentieri del "free Jazz" e sempre per la stessa etichetta Atlantic.
mercoledì 18 febbraio 2015
JOHN COLTRANE - JAZZ
Album molto importante in quanto per la prima volta si forma il Coltrane Quartet.
Avendo definitivamente lasciato il gruppo di Davis nella primavera del 1960, Coltrane formò il suo primo gruppo da leader in occasione di un ingaggio al club Jazz Gallery a Manhattan; in settembre la band era costituita da Tyner, Jones, e dal contrabbassista Steve Davis. In questa formazione il gruppo entrò in studio il 21 ottobre e registrò Village Blues all'inizio della settimana di lavoro che produsse l'album Jazz.
Lato 1
- Little Old Lady - 4:24
- Village Blues (John Coltrane) - 5:23
- My Shining Hour - 4:52
- Fifth House (John Coltrane) - 4:41
Lato 2
- Harmonique (John Coltrane) - 4:13
- Like Sonny (John Coltrane) - 5:54
- I'll Wait and Pray - 3:34
- Some Other Blues (John Coltrane) - 5:36
lunedì 9 febbraio 2015
1961 COLTRANE AFRICA BRASS
Il passaggio nel 1961 alla casa discografica Impulse lo vede dare alla luce una delle sue più belle sessioni; "Africa Brass" venne registrato insieme al fortunatissimo quartetto con il quale nello stesso anno il musicista chiuse i rapporti con l'atlantic rilasciando al pubblico il bellissimo "Olè", Quindi Elvin Jones alla batteria, Reggie Workman al contrabbasso ed un monolitico McCoy Tyner al pianoforte; i brani sono arrangiati con l'ausilio di un orchestra alla quale furono chiamati a partecipare altre grandi personalità del periodo tra cui Freddie Hubbard alla tromba e Eric Dolphy al sax alto, flauto e clarinetto basso. L'aria che si respira è decisamente modale, il "serpeggiare" del fraseggio di Trane al sax soprano apre le danze di questa versione completa con la rivisitazione in chiave jazz del classico "Greensleeves"; Il vibrante giro di basso di Workman si incastra al pianoforte di Tyner e ai fiati creando l'appoggio fondamentale per un Coltrane che non si risparmia facendoci sentire veramente piccoli di fronte alla consapevolezze di cosa riesca a fare un uomo solo con in mano il proprio strumento. Altro classico interpretato dal quartetto "Song of the Underground Railroad"; la pacatezza di "Greensleeves" viene abbandonata per un tempo decisamente più veloce e spumeggiante, il tema principale viene ripetuto per lasciare poi spazio alle lunghe improvvisazioni di Coltrane al Tenore ed al maestoso intervento di Tyner al pianoforte che stimola i condotti uditivi e la fantasia dell'ascoltatore come pochi pianisti sono in grado di fare.
Come dicevamo qualche riga sopra John Coltrane è un musicista che non ha mai disdegnato le sperimentazioni andando in cerca spesso e volentieri della novità e di sonorità ricercate e poco tradizionali, questo per il desiderio di esprimersi liberamente e non per il tentativo di risultare originale allo scopo di accaparrarsi la stima del pubblico, tanto è vero che questa sua inclinazione gli fece perdere con il passare degli anni il consenso di parte dei suoi stimatori e dei musicisti con i quali collaborava, Tyner compreso.
mercoledì 4 febbraio 2015
COLTRANE 1951 CON DIZZY GILLESPIE A BIRDLAND
Tipico di molti jazz LP bootleg , questo non contiene date e nessuna informazione oltre i titoli dei brani e l'anno di realizzazione ovvero il 1951. Il luogo è sempre Birldand anche se l'elemento più importante è un giovane Coltrane componente della band di Dizzy Gillespie
Track 01. Congo Blues 3:06 (4.2MB)
Track 02. Night in Tunisia 6:24 (8.8MB)
Track 03. Yesterdays 3:06 (4.2MB)
Track 04. Birk’s Works 4:50 (6.6MB)
Track 05. Good Bait 3:33 (4.8MB)
Track 06. I Can’t Get Started 2:53 (3.9MB)
Track 07. Birk’s Works (Air Check 2) 5:16 (7.2MB)
Track 08. Jumping with Symphony Sid 3:02 (4.1MB)
32:14
Tracks 01, 02, 03 - January 6, 1951
Dizzy Gillespie Sextet
Dizzy Gillespie - trumpet
John Coltrane - tenor
Milt Jackson - vibraphone
Billy Taylor - piano
Percey Heath - bass
Art Blakey - drums
Track 5 - January 13, 1951
Dizzy Gillespie Sextet
Tracks 04, 06, 08 - February 3, 1951
Dizzy Gillespie Septet
JJ Johnson - trombone
Track 07 - March 17, 1951
Dizzy Gillespie Septet, with the following changes:
John Lewis - piano
Carl “Kansas” Fields - drums
giovedì 29 gennaio 2015
LUSH LIFE
Lush Life fu uno di quei dischi incisi da John Coltrane tra una pausa e l'altra durante i suoi brevi periodi di apprendistato passati con Monk e Davis alla fine degli anni cinquanta. Coltrane era all'apice del suo periodo "sheets of sound" lo stile inventato da Coltrane che sviluppò un stile d'improvvisazione molto particolare, costituito da un fraseggio denso di scale in rapidissima successione: centinaia di note, dai registri più bassi a quelli più alti. Questo disco ne è una delle dimostrazioni più accurate. I primi tre brani furono registrati senza l'accompagnamento del pianoforte (la leggenda vuole che il pianista non si fosse presentato in studio) e sono due rielaborazioni di vecchi classici come Like Someone in Love, I Love You e un originale scritto da Coltrane, Trane's Slow Blues. Gli ultimi due brani provengono da una sessione successiva in cui invece il pianista si presentò, e vedono la presenza anche del giovane trombettista Donald Byrd. Il pezzo forte del disco rimane comunque la versione del classico di Billy Strayhorn, la canzone che da il nome al Lp ovvero Lush Life, di cui Coltrane avrebbe poi registrato un'altra versione con il cantante Johnny Hartman non raggiungendo però l'intensità di quella presente su quest'album.
sabato 24 gennaio 2015
ALBUM COLTRANE
Il 31 maggio Coltrane è il leader di un sestetto per registrare l'album "Coltrane" (Prestige PR 7105, edito nel settembre di quello stesso anno). Le note di copertina si aprono con una definizione: "The NEW tenor saxophone STAR" [la nuova stella del sax tenore]: John si impegna seriamente nel suo debutto, guidando un gruppo che comprende un giovane trombettista di Filadelfia, Johnny Splawn, il baritonista Sahib Shihab, alternando al piano Waldron o Red Garland, con Paul Chambers (basso) e Albert Heath (drums). Dei sette titoli incisi quel giorno, due portano la firma di John, Straight Street e Chronic Blues: nel primo titolo (evocativo di quella "retta via" intrapresa senza droghe), gli assoli di Coltrane riflettono la lezione di Sonny Stitt, mentre il sax baritono di Sahib Shihab e il piano di Waldron si esaltano nei rispettivi ruoli. La cifra stilistica coltraniana come solista non ha alcun bisogno di lezioni e si esprime al meglio in While My Lady Sleeps e Time Was, le punte di diamante del disco: Bakai è impressionante per il "vamp" latino che pervade il brano sin dall'inizio, dove si nota un eccellente Shihab al sax baritono; completano l'album una ballad, Violets For Your Furs e il blues I Hear A Rhapsody (poi in "Lush Life", Lp Prestige PR 7188 edito nel 1960), dove emergono la solidità della ritmica e il soffio leggero, sicuro di Coltrane negli assoli di Violets, quanto dal vigore infuocato di I Hear.
COLTRANE/PRESTIGE 7105 (1957)
1. Bakai - 0:00
2. Violets for Your Furs - 8:38
3. Time Was - 14:55
4. Straight Street - 22:23
5. While My Lady Sleeps - 28:41
6. Chronic Blues - 33:23
IL PRIMO ALBUM "DAKAR"
La seduta del primo album a suo nome ("Dakar" Prestige PR 7280, che sarà edito solo nel 1963), ma non ancora come leader, del 20 aprile, è con un ensemble insolito (con due baritoni, Pepper Adams e Cecil Payne, una ritmica già collaudata che include Waldron, Watkins e Art Taylor): i sei brani incisi presentano una buona omogeneità di linguaggio, dove spiccano le composizioni di Teddy Charles (Dakar, Route 4 e Cat Walk dal sapore latino e intrisi di blues), le scritture swing grooves di Pepper Adams (Mary's Blues e Witches Pit) e la pagina di Waldron, Velvet Scene, dove Coltrane apre e chiude il tema con Pepper Adams.
1. Dakar - 0:00
2. Mary's Blues - 7:08
3. Route 4 - 13:54
4. Velvet Scene - 20:48
5. Witches Pit - 25:41
6. Catwalk - 32:23
1. Dakar - 0:00
2. Mary's Blues - 7:08
3. Route 4 - 13:54
4. Velvet Scene - 20:48
5. Witches Pit - 25:41
6. Catwalk - 32:23
giovedì 22 gennaio 2015
Miles Davis/John Coltrane - Konserthuset Stockholm (1960)
MILES DAVIS/JOHN COLTRANE - Konserthuset Stockholm (1960 Full concert)
1. So What
2. Fran Dance.
3. All Blues/The Theme.
4. On Green Dolphin Street.
5. Walkin' / The Theme.
John Coltrane - Tenor Saxophone
Miles Davis - Trumpet
Wynton Kelly - Piano
Paul Chambers - Bass
Jimmy Cobb - Drums
Fu nella primavera 1960 che la sorte di Coltrane ripiegò ancora a causa degli impegni di Davis: una lunga tournée europea. John non poteva lasciarsi scappare l'occasione di metter piede oltre Atlantico per la prima volta. Di quei concerti, promossi da Norman Granz sotto la sigla "Jazz at The Philarmonic" sono rimaste molte tracce, ma Coltrane non sembrava molto convinto di poter affermare tutte le sue qualità nell'ambito di un ensemble che esprimeva una musica che riteneva superata, per lui quasi di routine. Dal 21 marzo al 10 aprile 1960 i live che documentano le esibizioni non aggiungono nulla più di quanto ci si potesse aspettare; l'occasione, però, era complicata dalla presenza in ogni serata dei gruppi di Oscar Peterson e Stan Getz, nomi altisonanti per il pubblico europeo. Di una esibizione in particolare occorre fare menzione: a Parigi, Coltrane era atteso come l'artista del momento, ma i commenti che uscirono sulla carta stampata non furono teneri con lui, compreso quello di Arrigo Polillo che lo stroncò senza appello, avendo assistito al concerto del gruppo al "Teatro Lirico" di Milano il 31 marzo, di cui non è rimasta testimonianza sonora.
mercoledì 14 gennaio 2015
JOHN COLTRANE - GIANT STEPS
Tornato agli impegni Atlantic, dopo le criticità riscontrate il 26 marzo, nelle sedute del 4 e 5 maggio le cose andarono meglio; John decise di entrare in studio con due cambi di ruolo per il pianista (Tommy Flanagan) e con un altro batterista (Art Taylor): qui i brani incisi nelle due sedute entreranno nel primo album a nome di Coltrane per l'Atlantic "Giant Steps", edito nel gennaio 1960 e fu un successo immediato. Sotto il profilo musicologico, nel brano che dà il titolo al disco, una composizione di Coltrane, si afferma la filosofia coltraniana nell'utilizzo stabile di tre tonalità (Si – Mi bemolle – Sol) impiegati in altri brani (quali Countdown e Spiral). Quell'album sarà completato solamente a fine anno (il 2 dicembre '59) con la struggente Naima, dedicata alla moglie, le cui versioni registrate in precedenza o erano state scartate (26 marzo) o andate perdute (il 5 maggio). Quel brano, un autentico "romantic love song", divenne un classico del jazz degli anni '60 e venne utilizzato spesso da Coltrane in modo eccelso ma sempre più levigato, fino al termine della sua vita; non possiamo tacere dell'uso anche distorto che altri ne hanno fatto nella loro carriera (Santana e McLaughlin nell'album "Love Devotion Surrender", 1972/Columbia).
domenica 11 gennaio 2015
John Coltrane & Johnny Hartman
Coltrane e Hartman si conoscevano da diversi anni in quanto erano compagni di band quando suonavano entrambi con Dizzy Gillespie. Hartman è stato l'unico cantante con il quale Coltrane registrò un album da leader. Inizialmente, quando il produttore Bob Thiele contattò Hartman con la richiesta di Coltrane di incidere un album insieme, Hartman si dimostrò molto dubbioso perché non si considerava un cantante jazz vero e proprio. Il cantante andò a vedere Coltrane esibirsi al Birdland di New York. Hartman rimase colpito e decise di provare qualche brano dopo l'orario di chiusura del club, lui e Coltrane e McCoy Tyner. Il 7 marzo 1963 Coltrane e Hartman decisero di registrare dieci brani da includere nell'album ma alla fine furono scelti solo sei . Per ogni canzone fu necessaria una sola take, eccetto che per You Are Too Beautiful, che richiese due take perché Elvin Jones ruppe una delle sue bacchette durante la prima take.
1. They Say It's Wonderful
2. Dedicated To You
3. My One And Only Love
4. Lush Life
5. You Are Too Beautiful
6. Autumn Serenade
John Coltrane The Complete 1962 Copenhagen Concert
Questa è la registrazione del concerto tenuto al Falkonercentre di Copenhagen, il 22 novembre 1962. La formazione del gruppo è Jimmy Garrison al basso, Mc Coy Tyner al piano, Elvis Jones alla batteria o ovviamente Coltrane al Sax tenore.
John Coltrane Live At the Jazz Gallery 1960
.
La qualità di questa registrazione non è delle migliori. Infatti il disco originale è un vero e proprio bootleg; la sua importanza è comunque nelle versioni alquanto personalizzate da Coltrane rispetto alle originali di Liberia e The Night Has a Thousend Eyes.
Questa incisione rivestono una particolare importanza in quanto per la prima volta McCoy Tyner suon al piano nel gruppo di John Coltrane.
Registrato dal vivo al The Jazz Gallery, Greenwich Village, New York il 27 giugno del 1960. John Coltrane al sax tenore e soprano, McCoy Tyner al piano, Steve Davis al basso e Pete La Roca alla batteria.
La qualità di questa registrazione non è delle migliori. Infatti il disco originale è un vero e proprio bootleg; la sua importanza è comunque nelle versioni alquanto personalizzate da Coltrane rispetto alle originali di Liberia e The Night Has a Thousend Eyes.
Questa incisione rivestono una particolare importanza in quanto per la prima volta McCoy Tyner suon al piano nel gruppo di John Coltrane.
Registrato dal vivo al The Jazz Gallery, Greenwich Village, New York il 27 giugno del 1960. John Coltrane al sax tenore e soprano, McCoy Tyner al piano, Steve Davis al basso e Pete La Roca alla batteria.
sabato 10 gennaio 2015
BLUE TRAIN
Parlare di Blue Train è semplice in quanto
si tratta di uno dei capolavori della musica jazz; è l’album della maturazione
e della consacrazione di Coltrane e siamo nel 1957.
All'esordio con l'etichetta Blue Note, Coltrane, è accompagnato
da Lee Morgan (tromba), Curtis Fuller (trombone), Kenny Drew (piano) e
"Philly" Joe Jones (batteria) in un album dai forti riferimenti
blues.
Sette titoli, tra temi centrali ed alternate take che
portano una sola firma, John Coltrane (tranne "I'm Old
Fashioned" di J.Kern & J Mercer).
La title track Blue train che apre con possente tema centrale scandito quasi meccanicamente che caratterizza tutto il brano suonato all'unisono dalla tromba e dal sax ai quali si aggiunge il trombone nel secondo giro strofico aumentandone la robustezza.
Con altrettanto vigore il sax di Coltrane irrompe nella scena dando vita ad un assolo memorabile succeduto dal feeling blues della tromba di Morgan e dal groove del trombone di Fuller.
Segue "Moment's notice", anche
qui gran ritmo, sincronia con gli altri elementi del gruppo tutti autori della
storia del jazz.; Lee Morgan e Curtis Fuller, che sostengono John dando
robustezza nei temi cantati all'unisono, si fanno sentire eccome; poi gli
assoli di Kenny Drew al piano, il contrabbasso di Paul Chambers, tutti
disciplinati sotto la sapiente direzione ritmica di "Philly" Joe
Jones alla batteria.
"Locomotion", è il terzo brano ricco di velocità e swing e fa impazzire gli amanti di quel Jazz più veloce, dal ritmo sostenuto.
Poi è il momento di "I'm Old Fashioned". La svolta. Il ritmo rallenta e la melodia sembra toglierti una collocazione spazio-temporale,ovunque tu sia.
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